NEW YORK

NEW YORK: LA NUOVA CHIESA DI SCIENTOLOGY NELLA GRANDE MELA

26 SETTEMBRE 2004

Il signor David Miscavige, Presidente del Consiglio di Amministrazione del Religious Technology Center e leader ecclesiastico della religione di Scientology, ha inaugurato l’apertura della Chiesa di Scientology di New York.

La Chiesa di Scientology di New York, appena fuori da Times Square, è stata un regalo dell’International Association of Scientologist alla gente di New York, in riconoscimento del loro coraggio ed energia dimostrati in occasione del disastro del 2001 delle Torri Gemelle.

Il signor Miscavige ha inaugurato l’edificio. A lui si sono uniti il Membro del Congresso degli Stati Uniti, Charles Rangel; il Sottosegretario delle Nazioni Unite, Maurice Strong, e il Vice Presidente della Times Square Alliance, sig. Bob Esposito.

Nel suo discorso ai 10.000 Scientologist e ospiti riuniti per l’inaugurazione, il signor Miscavige ha sottolineato il significato della nuova Chiesa:

“Se guardiamo là fuori nel mondo, si può parlare di conflitto internazionale, di instabilità economica e di terrorismo. Ma se lo facciamo, amici miei, facciamo in modo di non parlarne in termini di problemi. Parliamo in termini di soluzioni, soluzioni che possano risolvere ognuno di essi.

Questa Chiesa rappresenta il lavoro e l’aiuto che tutti noi dobbiamo continuare a dare per realizzare pienamente i nostri obiettivi. Infatti questa è l’Organizzazione Ideale da cui partire per portare tutti i nostri programmi, tutta la nostra tecnologia, letteralmente ovunque.

Quindi questo è solo l’inizio. Ed è per questo che dico che il vero lavoro comincia oggi.

Infatti questa non è soltanto una casa per voi, Scientologist di New York.

È anche una casa per una più ampia comunità, nella quale tutti gli uomini e le donne di buona volontà sono i benvenuti e che noi ci dedichiamo ad aiutare, senza esclusioni.

E dimostrando con le azioni la convinzione di ciò in cui crediamo, il futuro non avrà confini. Perché questa è New York, ed aiutar la equivale ad aiutare il mondo”.